Psicologa e Psicoterapeuta Strategico

EMDR II Livello

Dott.ssa Miriam Di Ianni

ISCRIZIONE ALBO PSICOLOGI DEL LAZIO N. 23376

Dott.ssa Miriam Di Ianni

Il mio lavoro è la mia passione. Offro consulenze e terapie individuali, di coppia, famigliari e di gruppo.

Ho le competenze, l’empatia e la passione per accompagnarti in un percorso che ti porterà a raggiungere il tuo obiettivo:

IL BENESSERE PERSONALE!

Psicoterapia EMDR a Roma

Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.

Dr. ssa Miriam Di Ianni

I Miei Servizi

Ansia

In certi momenti o situazioni, tutti possono sentirsi preda dell’ANSIA. L’ansia si manifesta come preoccupazione e insicurezza ed è accompagnata da sensazioni fisiche spiacevoli come aritmie cardiache, tensione muscolare, sudorazione e irrequietezza.

Al contrario di quanto comunemente pensato, l’ansia è un’emozione del tutto normale e molto utile, perché prepara e attiva il corpo in situazioni che possono rappresentare un pericolo per noi.

Quando l’ansia è troppo alta, persistente e limitante, diventa un “problema”. In questi casi si può parlare di Disturbi d’Ansia.

Gli interventi di Psicoeducazione per la cura dell’ansia, partendo dal presupposto che la conoscenza sia la base su cui realizzare un cambiamento, hanno lo scopo di promuovere nel soggetto una maggiore consapevolezza del suo disagio, fornendogli informazioni sulla natura dell’ansia, sulle sue cause e sui possibili trattamenti.

Attacchi di Panico

L’attacco di panico è un episodio acuto d’ansia caratterizzato da tensione emotiva e terrore intollerabile che interferisce con la capacità di organizzare il pensiero e l’azione. Sensazioni tipiche sono il timore di morire o di impazzire, il vissuto di soffocamento, imprigionamento, la paura di perdere il controllo.

All’attacco di panico possono associarsi fenomeni di depersonalizzazione (senso di estraneità a se stessi) e derealizzazione (vissuto dell’ambiente come irreale).

Come molti sintomi psicopatologici, gli attacchi di panico “dicono qualcosa al paziente”, richiamano l’attenzione. La crisi di cui si fanno portavoce può venire esplorata e divenire un momento di evoluzione, crescita e cambiamento importante in ambito familiare, relazionale, lavorativo, di progetto di vita.

Lo spazio del colloquio diviene allora il contesto privilegiato in cui poter vedere, con l’altro, quanto accade e affrontare “nodi” importanti della propria vita.

Difficoltà nella Coppia

I rapporti all’interno di una coppia nel tempo possono cambiare, peggiorare e portare a una crisi.

Le cause possono essere diverse: il lavoro, i figli (la gestione dei figli o la mancanza di figli), difficoltà di comunicazione, difficoltà nella sfera sessuale possono minare il benessere familiare e il rapporto di coppia. La consulenza o terapia di coppia di coppia per i due partner significa acquisire consapevolezza, evolversi e comunicare.

Lo scopo ultimo non è quello di riconciliare la coppia né di dividerla: tutto dipenderà dall’evoluzione della coppia stessa e degli individui che la formano. In alcuni casi, inoltre, uno o entrambi i membri della coppia possono seguire un percorso terapeutico individuale.

Dipendenze Affettive

In certi momenti o situazioni, tutti possono sentirsi preda dell’ANSIA. L’ansia si manifesta come preoccupazione e insicurezza ed è accompagnata da sensazioni fisiche spiacevoli come aritmie cardiache, tensione muscolare, sudorazione e irrequietezza.

Al contrario di quanto comunemente pensato, l’ansia è un’emozione del tutto normale e molto utile, perché prepara e attiva il corpo in situazioni che possono rappresentare un pericolo per noi.

Quando l’ansia è troppo alta, persistente e limitante, diventa un “problema”. In questi casi si può parlare di Disturbi d’Ansia.

Gli interventi di Psicoeducazione per la cura dell’ansia, partendo dal presupposto che la conoscenza sia la base su cui realizzare un cambiamento, hanno lo scopo di promuovere nel soggetto una maggiore consapevolezza del suo disagio, fornendogli informazioni sulla natura dell’ansia, sulle sue cause e sui possibili trattamenti.

Disabilità

Le persone con handicap portano con loro una sofferenza psicologica, oltre che fisica, molto grande; possono incorrere in depressioni, scompensi dovuti alla non accettazione di alcuni sintomi della malattia, difficoltà nel progressivo distacco dalle figure genitoriali e nei rapporti sociali e proprio a causa della loro dis-abilità sono più vulnerabili alle sfide che ogni bambino deve attraversare nel suo sviluppo. Per quanto sia adeguato l’intervento (educativo, di assistenza, psicologico) il danno organico o la malattia continueranno a influenzare la quotidianità, ma se si riesce a fare una buona valutazione delle capacità e delle risorse della persona disabile, definendo e lavorando sull’ area potenziale di sviluppo, è possibile attivare talvolta quel particolare meccanismo chiamato di compensazione all’ handicap, ovvero quel meccanismo che si attiva quando la persona disabile investe le proprie energie, i propri sforzi per riuscire in un’attività, che solitamente appartiene ad un’area non coinvolta dalla malattia.

Età Evolutiva

Gli adolescenti si trovano a vivere una fase molto intensa della loro vita: il passaggio dall’essere un bambino al diventare adulto. Ogni ragazzo e ragazza si trova di fronte a continui cambiamenti: cambia il loro corpo, cambia la loro personalità, cambia il loro modo di approcciarsi all’altro. Non sono più bambini, ma allo stesso tempo non si riconoscono ancora come adulti. È una fase di messa in discussione e ricerca di risposte alla loro domanda: chi sono?

Le difficoltà che un ragazzo o una ragazza si trovano a dover affrontare in questa particolare fase della vita possono sfociare in stati di sofferenza, paura e disorientamento. Loro vorrebbero solo smettere di stare male, trovare un po’ di equilibrio ed essere capiti.

È normale sentirsi confusi, fragili, incapaci e impotenti. Soprattutto per un ragazzo immerso nel suo percorso di crescita verso l’età adulta. È lecito stare male e sentirsi bloccati.

Eventi Traumatici

L’evento traumatico è un evento stressante al quale l’individuo non può sottrarsi e che supera la sua capacità di resistenza. Accanto ai traumi con la “T” maiuscola, ovvero eventi che conducono alla morte o minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care (incidenti, gravi lesioni, violenze, lutti, catastrofi naturali), esistono traumi con la “t” minuscola, che riguardano eventi relazionali e non minacciano direttamente l’integrità fisica. Rientrano in tale categoria le esperienze dolorose vissute all’interno della relazione con l’altro, caratterizzate spesso da sentimenti di colpa, vergogna e impotenza. Tale tipologia di traumi, talvolta sottovalutata in quanto solo apparentemente meno invalidante, porta invece con sé numerose conseguenze sulla salute psicologica degli individui e l’impatto di tali eventi è particolarmente forte in età evolutiva con conseguenze anche in età adulta.

Problemi di Autostima

Fiducia nelle proprie capacità, consapevolezza del proprio valore, provare soddisfazione per se stessi. Stimare sé stessi nella vita di tutti i giorni e al lavoro, è il motore che ci permette di non mettere in discussione il nostro valore. Senza autostima non ci si può sentire in grado di assumersi responsabilità, di creare un rapporto costruttivo con gli altri, rispettando nel contempo le proprie emozioni e i propri bisogni.

Quando tutto questo viene a mancare, la persona si trova ad affrontare problemi di bassa autostima. Così i rapporti con gli altri si possono rovinare.

Le situazioni che quotidianamente ci si ritrova ad affrontare diventano pesanti. Le persone con bassa autostima sperimentano, infatti, una scarsa fiducia in se stessi e nel mondo. Hanno difficoltà nell’individuare obiettivi realistici e coerenti con le proprie aspirazioni e aspettative. Tendono a dipendere dagli altri nel definire il valore della persona e delle sue capacità. Ricercano continuamente il consenso degli altri. Dispongono di uno scarso spirito di iniziativa e di disponibilità a rischiare. Avere fiducia in se stessi significa credere fermamente di poter agire correttamente in una determinata situazione.

Rivolgersi ad uno psicologo per problemi di autostima, può rappresentare la soluzione migliore per riacquistare la fiducia persa.

Problematiche Emotive

Fiducia nelle proprie capacità, consapevolezza del proprio valore, provare soddisfazione per se stessi. Stimare sé stessi nella vita di tutti i giorni e al lavoro, è il motore che ci permette di non mettere in discussione il nostro valore. Senza autostima non ci si può sentire in grado di assumersi responsabilità, di creare un rapporto costruttivo con gli altri, rispettando nel contempo le proprie emozioni e i propri bisogni.

Quando tutto questo viene a mancare, la persona si trova ad affrontare problemi di bassa autostima. Così i rapporti con gli altri si possono rovinare.

Le situazioni che quotidianamente ci si ritrova ad affrontare diventano pesanti. Le persone con bassa autostima sperimentano, infatti, una scarsa fiducia in se stessi e nel mondo. Hanno difficoltà nell’individuare obiettivi realistici e coerenti con le proprie aspirazioni e aspettative. Tendono a dipendere dagli altri nel definire il valore della persona e delle sue capacità. Ricercano continuamente il consenso degli altri. Dispongono di uno scarso spirito di iniziativa e di disponibilità a rischiare. Avere fiducia in se stessi significa credere fermamente di poter agire correttamente in una determinata situazione.

Rivolgersi ad uno psicologo per problemi di autostima, può rappresentare la soluzione migliore per riacquistare la fiducia persa.

Problemi Relazionali

Si tratta di difficoltà nelle relazioni che ognuno di noi ha con se stesso, con gli altri, con il mondo e che talvolta entrano in una sorta di cortocircuito difficile da gestire e che può bloccare o attivare in maniera eccessiva le reazioni della persona, fino a rischiare di degenerare nella patologia.

In termini concreti, possono presentarsi difficoltà in diversi ambiti:

  • lavoro
  • coppia
  • famiglia
  • ambito sociale

Stress

Il termine stress significa “pressione” ed è stato introdotto nell’ambito psicologico prendendolo in prestito dalla metallurgia e dalla fisica, dove indica la pressione che viene applicata ad un metallo per metterne a prova le doti di resistenza sotto sforzo. Lo stress è una risposta psicofisica che la persona manifesta di fronte a stimoli considerati minacciosi. Selye individua tre fasi che compongono il processo stressogeno:

– fase di allarme: la persona segnala la presenza di una richiesta eccessiva e mobilita le risorse per affrontarla,

– fase di resistenza: la persona cerca di adattarsi allo stress,

– fase di esaurimento: la persona perde la propria capacità di adattarsi allo stress cronico e subisce un danno fisico e psicologico significativo.

Secondo Lazarus (1981) gli individui non sono semplicemente vittime dello stress, ma è il modo in cui valutano gli eventi stressanti e le loro risorse di fronteggiamento (risorse di coping) a determinare la natura dello stress individuale. Sono state individuate due tipi di strategie di risposta allo stress: strategie focalizzate sul problema attraverso le quali la persona intraprende azioni dirette alla risoluzione del problema e strategie focalizzate sull’emozione attraverso le quali la persona si sforza di ridurre ed eliminare le reazioni emotive negative. Lo stress è dunque il risultato di una relazione dinamica tra individuo e ambiente circostante, a causa di una loro influenza reciproca, e si può manifestare con sintomi emotivi (pianto, rabbia, tristezza, solitudine, ansia), cognitivi (perdita di memoria, difficoltà a prendere decisioni, difficoltà a pensare in modo lucido, preoccupazioni), comportamentali (evitare le situazioni stressanti, uso di alcol ed altre sostanze, difficoltà a portare a termine le attività) e fisici (tachicardia, sudorazione, dolore alla schiena, cefalea, dolori gastrointestinali).

Dicono di Me

Professionale ed empatica, fornisce al paziente validi strumenti per migliorare la propria salute psicologica e la propria vita.
Daniela R.

Sono molto soddisfatta del percorso intrapreso, mi ha aiutata ad affrontare un periodo difficile della mia vita. La dottoressa è molto professionale e preparata. Mi sono sentita da subito ascoltata e continua a darmi strumenti e nuovi punti di vista per lavorare su me stessa. 
Marica P.

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